Caso di studio H-Casa

PROFILO AZIENDALE:

Dedalo

Fondato a Firenze nel 1990, il Gruppo Dedalus è oggi leader nel software clinico sanitario in Italia, dove opera principalmente con i marchi Dedalus e NoemaLife. Negli ultimi cinque anni Dedalus ha aggregato oltre 40 aziende nel mondo, diventando uno dei primi player europei. Opera con oltre 2.000 dipendenti, di cui 1.200 in Italia, 550 in Francia, ed è presente in 25 paesi nel mondo. Negli ultimi 3 anni Dedalus ha completamente rinnovato la propria offerta con architetture all’avanguardia capaci di anticipare l’evoluzione che sta caratterizzando i sistemi sanitari di numerosi Paesi. Con oltre 130 milioni di euro di ricavi in Italia, 60 milioni di euro in Francia e oltre 210 milioni di euro a livello consolidato, Dedalus è uno dei principali operatori del settore con una posizione di leadership a livello europeo.

Sito web: https://www.dedalus.eu/

Dromadiano

Dromedian SrL è un'azienda italiana costituita nel 2005, che da anni realizza sistemi integrati per la sanità pubblica italiana con la piattaforma “SmartHospital”. Il gruppo Dromedian nasce dall'impegno e dalla dedizione di un team di professionisti che, attraverso la continua ricerca, innovazione e sviluppo, rendono Dromedian sempre competitivo sul mercato e al passo con le innovazioni tecnologiche.

Sito web: http://www.dromedian.com/

A proposito di H-Casa

H-Casa (#accasa), è il sistema IVR per il monitoraggio del virus in casa. La Regione Puglia, nel sud Italia, è stata la prima a testare la prima soluzione di monitoraggio domiciliare per i pazienti costretti alla quarantena a causa del Covid-19.

Come funziona

Il paziente chiama il numero IVR dedicato A-Casa per procedere ad una prima autodiagnosi informativa rispondendo ad un questionario, stabilendo un contatto con il medico di famiglia che, se necessario, lo contatterà per effettuare un pre-triage telefonico.

Leggi l'articolo

"Questo sistema nato per l'emergenza - commenta Michele Emiliano, presidente della Regione - ci permetterà di essere più vicini ai pugliesi grazie all'innovazione tecnologica e potrà essere utilizzato in futuro anche per le malattie non-COVID. I cittadini più fragili, rari pazienti e i malati di cancro lo testeranno per la prima settimana."

[ninja_form id="55″]
it_ITItaliano